21/03/18





Amore o ossessione?


Pamela, Meredith, Elisa, Giorgia, Yara e Sara. Questi nomi ci potrebbero sembrare familiari ma purtroppo non parliamo di nostre amiche, ma di giovani donne che troppo presto non hanno potuto più vedere la luce del sole.
Quotidianamente è diventato quasi normale ascoltare al telegiornale notizie, che squarciano il cuore, di donne violentate, picchiate, straziate e poi brutalmente uccise. Vittime di colui che si crede il più forte della casa, della famiglia e della società: l’uomo.
Fin dall’alba dei tempi qualsiasi colpa è stata attribuita, ingiustamente, alla donna. Basti pensare ad Eva, di cui si parla nel libro della Genesi, che venne condannata da Dio per aver colto da un albero il frutto proibito che simboleggiava il peccato originale.
Col passare dei secoli e dei millenni le cose non sono cambiate. Impossibile dimenticare che durante il 1400 le donne venivano perseguitate perché sospettate di compiere maledizioni e sortilegi o di avere rapporti con spiriti e forze infernali.
La loro punizione non poteva che essere il rogo. Solo una morte lenta e dolorosa poteva soddisfare gli uomini del tempo.
Ma andando ancora più avanti sulla linea del tempo sembra quasi di essere ancora nel 1400 seppur possedendo strumenti innovativi ancora più crudeli. Molti (uomini ovviamente) si ostinano a pensare, anche al giorno d’oggi, che la colpa sia della donna. Un messaggio di troppo, un abito succinto, un atteggiamento un po’ più libertino fanno pensare all’uomo di essere giustificato nel compiere barbarie impensabili.
Non è vero! Alla base di tutto, invece, c’è un amore malato che pian piano si trasforma in follia.
L’amore che si basa sulla gelosia, sull’ira e in casi più estremi sull’odio, non è affatto amore!
Quando siamo totalmente innamorate di una persona, noi donne, tendiamo a porci un velo davanti agli occhi, giustifichiamo, cerchiamo di capire. “Sarà stanco”, “E’ stata una brutta giornata per lui”. Sono le frasi che vengono ripetute quasi meccanicamente per autoconvincersi che forse quelle sbagliate siamo noi. Annullarsi completamente per una persona non è la scelta giusta perché un amore non corrisposto crea un vuoto e un dolore gigantesco e il dolore non è assolutamente amore.
Facendo un bilancio sulle possibili soluzioni per questo fenomeno dall’orrido nome, ovvero femminicidio, la cosa più ovvia che ci viene in mente è di conoscere il proprio partner in ogni sua più piccola sfumatura anche se a volte potrebbe non bastare. In realtà, c’è bisogno di una vera e propria rieducazione all’amore in cui si da’ un peso ai propri sentimenti e si capisce che prima d’intraprendere un rapporto con un’altra persona esiste la dignità, il rispetto, e in giuste dosi, l’amor proprio. Per l’uomo la vera colpa della donna risiede nel fatto di essere nata tale ma noi tutte non dobbiamo e non vogliamo crederci.
Siamo state create dalla costola dell’uomo per essere protette e amate, non picchiate e uccise. Abbiamo avuto coraggio nel lottare per i nostri diritti lavorativi, politici e sociali. Lo stesso coraggio lo dovremmo usare per denunciare le violenze subite e per troncare i rapporti morbosi e ossessivi. Abbiate il coraggio di essere vere donne!
                                                                                 
                                                                               Giada Galluzzi 5B

19/03/18









L'importanza della musica nella società odierna

Sin dalle origini dell'uomo, la musica ha sempre esercitato una funzione molto importante nella nostra società. Già gli antichi, basti pensare ai grandi filosofi del passato come Aristotele, Pitagora e Socrate studiavano la musica nelle sue più minute particolarità. Ad avvalorare quest'ipotesi, basti proprio pensare al pensiero di Pitagora: egli infatti dava risalto al valore della musica evidenziandone l'aspetto puramente matematico, definendola come una serie armonica di note, di frequenze, di accordi, tutti meticolosamente calcolati in modo da dar vita ad una melodia complessiva ordinata ed emozionante.
Essa ha accompagnato la storia dell'uomo nel corso dei secoli e si è adattata alle diverse situazioni storico-sociali: nell'Illuminismo con Mozart, nel Romanticismo con Wagner, e infine con la musica rock nella società odierna.
E' evidente, quindi, quanto la musica sia importante per noi: è necessario a questo punto spiegarne meglio il perché.
Essa, come ha affermato lo stesso Aristotele in passato, ha infatti diverse finalità nella formazione dell'individuo ed è quindi inscindibile dalla nostra esperienza di vita.
Prima di tutto, non possiamo non evidenziare il suo scopo educativo: grazie infatti alla musica, accompagnata adeguatamente da un relativo testo musicale, tutti noi possiamo infatti assimilare dei messaggi semplici ma edificanti che troppo spesso trascuriamo nella nostra quotidianità.
A tal proposito, basti pensare ad alcuni grandi cantanti dei giorni nostri (come John Lennon oppure Michael Jackson) che hanno costruito gran parte della loro carriera a difendere troppi valori altrimenti dimenticati: la pace, la fratellanza, la carità. I loro messaggi hanno rivoluzionato un'intera generazione e sono stati fondamentali nella crescita formativa di noi giovani.
E' poi di tendenza nella società contemporanea un nuovo tipo di terapia, definita appunto "musicoterapia", la quale favorisce il rilassamento del corpo e della mente durante fasi di particolare stress psico-fisico, il quale, possiamo affermarlo con certezza, caratterizza ormai troppo frequentemente le vite dei giovani e degli adulti di oggi, costretti a vivere in una società dinamica, frenetica, in continua trasformazione.
Inoltre, numerosi ed eminenti psicologi hanno dimostrato come determinate frequenze sonore (denominate di solito "alpha waves", o in italiano "onde alfa") ci aiutino in questo processo catartico, di continuo e progressivo rilassamento.
Un altro fattore da non trascurare riguardo l'uso della musica nella società contemporanea è inoltre la sua importantissima funzione sociale: essa molto spesso ci aiuta a costruire nuove amicizie, a consolidare rapporti preesistenti, e sprona a socializzare con altre persone con gli stessi gusti musicali.
Molte persone, grazie alla musica, riescono infatti a dialogare con gli altri, aprendosi a nuove relazioni: è in questo senso che, soprattutto nella società contemporanea, dove i giovani ormai sono troppo dipendenti da "social networks" e da un mondo virtuale che distrugge ogni rapporto umano, essa diviene fondamentale.
Infatti, la musica non ha un linguaggio che varia a seconda delle nazioni, ma dispone di un linguaggio unico, universale, che distrugge ogni barriera culturale e che è semplicemente basato su di una successione di note e di suoni.
Ovviamente, la musica ha anche una funzione ricreativa, che ha come scopo il divertimento e il sollievo dallo stress quotidiano.
Ecco perché in questo senso essa viene soprattutto usata dai giovani per evadere dalla realtà, e non sempre in maniera positiva: esempio lampante è la triste realtà delle discoteche, che diventano per molti giovani locali adibiti allo svago.
E' in questo senso che la musica può venire sfruttata in maniera negativa da una parte (fortunatamente ridotta) dei giovani, i quali, in ricerca dello "sballo", assumono sostanze stupefacenti in alcuni rari casi essenziali per sopportare a lungo tempo le alte frequenze sonore alle quali sono sottoposti, causando un progressivo indebolimento cognitivo e percettivo della nostra gioventù.
Non sempre tuttavia la musica diventa complice di negatività: molti sono infatti gli esempi positivi di band musicali giovanili nate semplicemente per divertimento o per esprimere i loro ideali e le loro emozioni. E' in quest'ultimo caso, in conclusione, che la musica diventa quindi esempio positivo, costruttivo, di una gioventù pronta ad esprimere i propri ideali.
Non si può a questo punto non finire con Aristotele, il quale, parlando di musica, affermava:
"La musica, non va praticata per un unico tipo di beneficio che da essa può derivare, ma per usi molteplici, poiché può servire per l'educazione, per procurare la catarsi e in terzo luogo per la ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo".
E niente, a nostro avviso, è più vero e bello di questo.

Giovanni Vitale
Classe IV C, Istituto di Istruzione Superiore di Baronissi, Salerno.


10/03/18


IL VALORE DELLA LEGALITA'





Viviamo in una società in cui non si conoscono i veri valori della felicità, della vita! Attraverso una considerazione personale, solo l'amore e la cultura possono salvarci: attraverso la famiglia e la scuola i giovani possono trovare un punto di riferimento apprezzando la semplicità della vita e non percorrendo strade pericolose. L'istituzione scolastica ha il compito di sensibilizzare gli studenti raccontando le storie dei nostri eroi italiani, come i giudici Borsellino e Falcone, i quali hanno lottato per noi, per una società sana contro la mafia. La cultura ha lo scopo di guidare i giovani e di aiutarli  nel percorso di vita ispirato ai valori della solidarietà , della giustizia, del rispetto dei beni e  dei diritti altrui. Dalle letture dei romanzi dello scrittore Roberto Saviano, ho appreso il vero significato  della legalità: solo quando ogni cittadino saprà prendere coscienza del  proprio valore , in Italia e nel mondo non ci saranno più guerre di nessun genere . Ogni cittadino dovrebbe trarre degli insegnamenti dal toccante discorso pronunciato da Paolo Borsellino il giorno della Fiaccolata in onore di Giovanni Falcone e sua moglie Francesca, e vedere con occhio critico le fiction sulla camorra  che trasmettono insegnamenti errati. La camorra oggi cerca di assoldare tra le sue fila molti giovanissimi che in mancanza di punti di riferimento culturali vedono nel boss un modello da imitare. Da futura donna italiana, posso affermare a gran voce di volere intraprendere studi umanistici o giuridici perché il mio sogno è quello di diventare un'insegnante così da educare i giovani ai valori della legalità. Attraverso la scelta di opere letterarie, la cultura può insegnare gesti e comportamenti di uomini che hanno sacrificato la loro vita per un ideale : il loro scopo era quello di affermare una civiltà dei valori capace di  favorire un rinnovamento del tessuto sociale. La cultura e l'istituzione scolastica mi hanno aiutato a comprendere i mali radicati nella società e da ciò è nato il bisogno di uscire da un cerchio grigio di illegalità per sorridere ai valori  della vita, come fatto da Emanuela Loi, prima e unica donna della scorta di Borsellino, e Lidia Poet,l prima donna avvocato italiana: due donne appartenenti a due generazioni diverse, quasi sconosciute alla società odierna ma con tale una forza morale da determinare dei cambiamenti nella coscienza degli italiani.
 
Francesca Cerrato