16/02/18






Un nuovo giorno è all’orizzonte!”
Un nuovo giorno è all’orizzonte” queste sono le parole di Oraph Winfley giornalista, attrice e filatropa afro-americana che ha auspicato la fine di un epoca fatta di soprusi, violenze e femminicidi. Nella notte del 7 Gennaio 2018 la prima donna afro- americana ha vinto i Golden Globe per tutte le donne del mondo. “Per troppo tempo, le donne non sono state ascoltate o credute quando hanno osato dire la loro verità contro uomini di potere. Ma il loro tempo è scaduto!”, con tali parole Oraph prepara l’avvenire di una nuova era governata dalle donne. La giornalista, infatti, sembra voler candidarsi alle prossime elezioni come presidente degli Stati Uniti d’America. Come si prospetta la sua carriera in caso di vittoria? Sicuramente non semplice. Le donne hanno sempre lottato per avere dei diritti che all’uomo sono stati concessi fin dalla nascita e queste difficoltà non sono mai state motivo di sconforto e regressione ma le hanno portate a rinascere e a credere in un futuro migliore. Non sarà semplice per gli uomini vedere una donna che conquista il potere. La stessa donna che pochi giorni prima subiva violenze dal parte del marito o fidanzato perché geloso. La stessa donna costretta a restare a casa per volere delle famiglie. La stessa donna che la notte precente subiva sorprusi da uno sconosciuto per strada perché vista come un oggetto debole da poter manovrare. Eliminare è difficile. Diminuire è il nostro compito. Lottiamo accanto a Oraph e a tutte le donne del mondo per creare una nostra indipendenza e migliorare la vita di tutte. Viviamo ogni giorno, non succubi di un mondo che ci sottovaluta e stigmatizza ma come donne che possono aiutare la società e il mondo.
Per tutte le violenze consumate su di lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le sue ali che avete tarpato, per tutto questo: in piedi, signori, davanti ad una Donna!”
(cit. W. Shakespeare)
Rosalba Sessa





Gomorra : cult o minaccia?



Se da un lato Gomorra ha ottenuto un enorme successo sia a livello nazionale che internazionale dall’altro la famosa serie è stata ampiamente criticata perchè ,secondo alcuni critici, sta avvicinando i ragazzi alla criminalità piuttosto che allontanarli perchè essi vedono i protagonisti della serie come degli eroi piuttosto che come dei cattivi.
La serie diventata ormai cult mostra il volto più oscuro di Napoli descrivendo, attraverso l’uso di personaggi di fantasia, quella che è la criminalità partenopea e lo scopo della serie sarebbe appunto quello di combattere questa realtà mostrando al pubblico gli orrori ci cui è capace la camorra. Purtroppo non sempre il messaggio della serie viene colto dagli spettatori e spesso quelli che dovrebbero essere dei personaggi negativi diventano una sorta di eroi tragici shakespeariani agli occhi dei ragazzi che vedono in personaggi come Ciro Di Marzio “l’immortale” un modello da imitare. Lo scopo della serie è quello di mostrare ai ragazzi che non vi è alcun riscatto nell’attività camorristica, infatti quasi tutti i personaggi della serie vengono assassinati o incarcerati ma spesso è proprio la morte a glorificare un determinato personaggio e diversi episodi di cronaca testimoniano come molti ragazzi imitino le azioni dei criminali nati dalla penna di Roberto Saviano. La serie ha inoltre influenzato in parte anche il linguaggio, infatti molte delle battute in dialettalo taglienti e dissacranti recitate dai personaggi sono diventate espressioni di uso comune e molti vedono del negativo anche in questo, ma personalmente credo che non si possa puntare il dito contro gli autori nè si possa definire la serie un qualcosa di negativo. Gli autori si sono accollati l’arduo compito di narrare una storia tanto tragica quanto reale, è innegabile infatti che gli episodi che avvengono nella serie assomigliano molto a fatti di cronaca che purtroppo sono realmeante avvenuti , inoltre ritengo assurdo attribuire agli autori la responsabilità delle azioni di alcuni ragazzi perchè esse derivano quasi sicuramente da un fallimento nel sistema educativo piuttosto che da una semplice serie televisiva. Io credo che Gomorra abbia mostrato la vera faccia della criminalità napoletana un pò come film del calibro de “il padrino” in passato hanno mostrato cos’era davvero la mafia italo-americana e ritengo inutile tentare di nascondere un problema così evidente come la criminalità organizzata e credo che sia importante invece affrontare questa tematica e tantare di combattere questo fenomeno piuttosto che attribuirne la responsabilità a uno scenggiato nato dai libri di Roberto Saviano.
Simone Villari

14/02/18



La violenza sulle donne : un tema sempre attuale





 I fatti di cronaca ci pongono spesso davanti a episodi di violenza sulle donne, che la maggior parte delle volte, si tramutano in tragedie familiari.

Le vicende riportate sono sconvolgenti perché la maggior parte delle donne violentate sono madri di famiglia e la violenza che le colpisce si ripercuote inevitabilmente sui loro figli. Ancora più doloroso è pensare che queste violenze colpiscono anche adolescenti che vengono maltrattate dai loro stessi padri. Come è successo alle 13enni di Trapani e Nola e alla 14enne di Cassino.

Ragazzine così piccole che sono costrette a portarsi dentro un macigno più grande di loro. Alcune volte il timore di qualche reazione negativa le costringe a rimanere in silenzio e a subire in silenzio. Altre volte invece riescono a trovare la forza di reagire e raccontare tutto proprio come è successo alla 13 enne di Nola che è riuscita a sfogarsi indirettamente con un poliziotto sul web e alla 14 enne di Cassino, che invece ha raccontato del suo incubo attraverso un tema in classe.

La capacità di reagire dinanzi alle violenze deve essere pronta, e la denuncia del misfatto può porre un argine al perpetuarsi della violenza. E' pur vero che il dolore fisico prima o poi svanisce e le cicatrici sulla pelle prima o poi si rimarginano, ma le cicatrici dell’anima non vanno via, specie se sono causate da persone che si è amato. La denuncia non potrà portare via il dolore che è stato subito, ma può dare un contributo affinché venga fatta giustizia e può aiutare tutte quelle donne che hanno subito abusi, ma che non riescono a raccontare, forse perché a volte il silenzio è il miglior modo per dimenticare. Per fermare la violenza allora anche sfogarsi che lo si faccia attraverso uno schermo o attraverso un compito in classe o in altro modo può essere molto importante.

 

Angela De Chiara

12/02/18


Un'idea sbagliata è meglio di una non-idea. Riflessioni sul voto


Tra poche settimane ci saranno le elezioni politiche per il rinnovo dei due rami del Parlamento, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica. Si troveranno a votare anche coloro che hanno compiuto diciotto anni da poco e si sentono spaesati di fronte al mondo della politica.
Effettivamente quella della politica è una realtà complessa, di cui i giovani ignorano molti meccanismi e per questo una gran parte di loro decide di non votare. Pensando di sbagliare e di non votare la persona giusta, o credendo che il proprio voto sia inutile, i ragazzi preferiscono rinunciare al voto, uno dei diritti più importanti di una persona, conquistato con grande forza d’animo e numerose lotte dagli uomini del passato. Ed è anche per questo motivo che non bisogna rinunciarvi. Non votare, infatti, significa rinunciare alla propria libertà di opinione, elemento fondamentale in una democrazia quale è lo Stato in cui viviamo, in cui è il popolo a decidere in modo incondizionato chi lo rappresenterà in sede istituzionale. Astenersi dal voto, quindi,  vuol dire non esprimere la propria volontà  e farsi rappresentare dalle scelte degli altri. Non sempre quella comune, però, è la stessa idea di un singolo, il quale, pur di difendere la propria, dovrebbe andare a votare sebbene scegliendo un partito che non salirà al potere. E’ importante capire, infatti, che la partecipazione attiva alla vita dello stato è più importante del tipo di scelta politica effettuata. L’atteggiamento di rinuncia di fronte alle elezioni è molto frequente soprattutto tra i giovani. Questo può essere collegato probabilmente alla sfera esistenziale, cioè a una maniera passiva di vivere. Molti ragazzi, infatti, non riescono a rendersi conto dell’importanza che riveste il voto, come strumento di libertà e di scelta, perché, complice un atteggiamento di menefreghismo, sono poco interessati alla politica, vista come un mondo lontano che non influisce in alcun modo sulla vita di tutti i giorni. Al contrario, invece, è opportuno rendersi consapevoli della situazione politica in cui si vive e il primo passo da compiere è formare la propria idea. Questo è possibile tramite tutti i mass media che sono a disposizione, a partire dalla televisione, attraverso la quale i telegiornali informano sui programmi politici dei partiti, fino ad arrivare agli smartphone e ai computer, grazie ai quali, navigando sui siti istituzionali, è semplice informarsi sui programmi e sul lavoro svolto finora dallo schieramento scelto. Allo stesso modo si può conoscere ciò che politicamente accade nel paese anche tramite i giornali cartacei o ascoltando le altre persone, in modo da raggiungere una decisione quanto più possibile giusta e pronta per essere espressa.



Martina De Simone

02/02/18




QUESTO NON E' AMORE!

E' il 6 aprile 2013 quando una tranquilla notte come tante altre a Pesaro per una donna si trasforma in tragedia... Questa è la storia di Lucia Annibali avvocatessa,allora trentaseienne, che poco prima di rientrare in casa venne sfregiata con l'acido da un uomo incappucciato. Subito collegherà tale aggressione al suo ex fidanzato,avvocato come lei,Luca Varani che numerose volte aveva tentato di riallacciare i loro rapporti invano. Infatti era stata lei a lasciarlo in seguito a tradimenti e dopo che la sua natura violenta e molesta si era già manifestata. Lei infatti lo aveva già allontanato da casa sua più volte e aveva addirittura cambiato la serratura alla porta principale, ma si sa che gli uomini non si arrendono mai!
Dopo essersi procurato un alibi perfetto, una partita a calcetto con gli amici,Luca Marani assolda due albanesi per sfregiare la sua ex,ciò però non gli basterà ad evitare 20 anni di reclusione.
Lucia Annibali purtroppo resterà a lungo nell'Ospedale maggiore di Parma e prima di poter condurre una nuova vita dovrà subire numerosi e dolorosi interventi. Ma nulla può fermare la voglia di riscatto di una donna che infatti sarà nominata l'8 marzo 2014,dall'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Cavaliere al merito della Repubblica; e nello stesso anno pubblicherà il suo libro: "Io ci sono. La mia storia di <<non>> amore."
Come ella stessa dice:"trovo che sia inevitabile per me essere un simbolo. Ma sinceramente credo di essere molto di più. La mia storia e il mio dolore vanno al di là di quello che si sa.",e infatti lei negli ultimi anni si è fatta portavoce di numerose battaglie a sostegno delle donne affinchè ogni donna abbia il rispetto che merita e soprattutto che tutte le donne riescano a riconoscere quando l'uomo che dice di amarle, in realtà non le ama! 
Può essere possesso,gelosia, ego ma tutto ciò non ha nulla a che fare con l'amore.

Carmen Iannaco,IV A
IL PRIMO VOTO: LA SFIDA DELLA CRESCITA POLITICA.
L'esame prima dell'esame.
Primo voto per i neomaggiorenni che il 4 Marzo 2018 faranno il loro "debutto" politico esprimendo la propria preferenza per il rinnovo dei due rami del Parlamento: la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica.
Dinanzi all'avvicinarsi di questa data, essi risultano disorientati e confusi. La politica, infatti, non è né l'argomento preferito di conversazione tra coetanei, né oggetto di interesse per la maggioranza dei giovani. Il distacco sempre maggiore dei ragazzi dal mondo della politica è probabilmente dovuto all'impressione che questa sia una dimensione madida di corruzione. Facendosi guidare anche da stereotipi e luoghi comuni, essi spesso giudicano l'operare degli uomini al governo unicamente finalizzato alla realizzazione dei propri interessi personali. Con l'avvento del loro primo voto, tuttavia, la nuova generazione ha l'occasione, oltre che il dovere, di informarsi sui temi della campagna elettorale e di partecipare attivamente al dibattito in corso, accrescendo il proprio senso civico. L'informazione, la partecipazione e la conoscenza sono, infatti, le prerogative indispensabili per poter esercitare il proprio diritto di voto. Il venir meno di uno di tali requisiti potrebbe provocare l'incapacità di sviluppare un'opinione personale sulla situazione politica. La maturazione di un orientamento politico dovrebbe essere più semplice per i maggiorenni della nuova era, rispetto a quelli del passato, poiché possono disporre di strumenti come internet e i social network per rimanere aggiornati sulle novità. L'abilità risiede, tuttavia, nel non lasciarsi abbagliare dalle false notizie che circolano sul web. Nonostante i nuovi mezzi messi a disposizione dalla tecnologia, sono in molti a preferire un confronto diretto con chi ha più esperienza e maggiori conoscenze del quadro politico, come i propri genitori. Lo scambio di pareri è importante ma è fondamentale anche documentarsi da sé e maturare una propria idea al riguardo. In tale panorama la scuola acquista un ruolo di rilievo. Mediante dibattiti con i docenti e riferimenti all'attualità durante le spiegazioni degli argomenti, i ragazzi possono essere avvicinati alla politica e dunque arrivare preparati alle elezioni del 4 Marzo. L'acquisizione della preparazione e di una maggiore consapevolezza deve essere l'obiettivo comune a tutti i neodiciottenni, così da dissipare ogni dubbio riguardo le proprie scelte in sede elettorale.
                                                                                               
                                                                                          2/02/2018
                                                                                  Russo Chiara V B.

  
Ansia da scuola: realtà o fantasia?
LED: Lo studio è un'attività impegnativa che porta lo studente a fare delle scelte. Ma è giusto rinunciare allo svago per un bel voto?
TESTO: Lo studente viene messo spesso sotto pressione e in alcuni periodi dell'anno ventiquattr’ ore sembrano non bastare. Le attività extrascolastiche tolgono tempo allo studio e, vicini ad un esame, spesso bisogna rinunciarvi. Ma è giusto? Una persona costretta a rinunciare alle proprie passioni inevitabilmente odierá la causa di tale scelta. Lo studio deve essere un'attività costante ma non assoluta.
Oltre al "malessere da rinuncia" vi è l'"ansia da prestazione". Il pensiero di non farcela, di non essere all'altezza degli altri o di poter essere derisi in caso di scarsa preparazione mette lo studente a dura prova. Causa di ciò è il temuto voto. Il giudizio e il paragone sono inevitabili ma sono solo due delle tante fasi che lo studente deve affrontare nell'infinito ciclo dello studio.
Gli studenti, messi sotto pressione dai professori, vedono la scuola con astio e disprezzo.
Luogo di cultura e di formazione, fino a qualche decennio fa la scuola rappresentava una possibilità di riscatto sociale. Ne 21° secolo se ne parla spesso con disprezzo e distanza.
La maggior parte degli studenti frequenta la scuola per obbligo e non per piacere, ma di chi è la colpa?
Il tempo che viviamo è l’epoca della distrazione e della dispersione.
L’avanzata tecnologia offre allo studente attività più piacevoli dello studio.
A cambiare è anche la mentalità. I ragazzi di oggi vivono ‘’alla giornata’’ senza preoccuparsi del futuro, ignari di quanto lo studio possa aiutarli a costruire la propria vita. Nell’epoca in cui viviamo puntare sulla formazione può costutuire una garanzia. Tra crisi e scarse opportunita’ lavorative, infatti, solo chi merita riesce a costruirsi una vita soddisfacente.
Uno spessore culturale, al giorno d’oggi, è indispensabile se non si vuole appartenere a quel gruppo di persone che restano in silenzio non sapendo cosa dire.
“La storia siamo noi” (cit.) e l’acquisizione del senso critico tramite la formazione culturale puo’ darci liberta’ e indipendenza di pensiero.
Lo studio inteso come obbligo non porta a nulla, sentito come piacere e possibilità di crescita può fare di noi una risorsa importante per la nostra comunità o semplicemente assicurarci un roseo futuro.

02/02/18

Gina Lamberti 5B