I
cosiddetti furbetti del cartellino, si sa, sono sempre esistiti (si parla tanto
di Sanremo recentemente…). Ma se nel privato è il capo dell’azienda o il
responsabile del personale ad occuparsi della questione, nel pubblico è tutta
un’altra storia. Infatti, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera per
l’attuazione dei decreti che prevedono l’istantaneo licenziamento dei furbetti.
In realtà tali provvedimenti sono già in vigore, vanno però corretti e
riveduti.
23/02/17
Quando gli studenti non meritano la libertà...
Premessa:
questo articolo è moderato. Moderatamente pieno di insulti.
Facciamo
finta per un attimo che vi interessi qualcosa di ciò che succede fuori dalla
vostra città, ok?
Detto
ciò, cosa sta accadendo in questi giorni a Bologna? Posso spiegarvelo con le
buone o con le cattive, o – perché no – in tutti e due i modi. Per garantire
l’imparzialità di quanto segue (anche se non ci conterei troppo), inizio con un
piccolo sfogo: a Bologna, nelle ultime settimane, la libertà di espressione ha
fallito. I protagonisti di questa storia non la meritano. A meno che per
“espressione” non si intendano le sprangate, ovviamente: quelle se le meritano tutte.
Adesso
sono calmo, faccio un bel respiro e vi spiego “con le buone” cosa succede in
questi giorni. Il luogo al centro della vicenda è la Biblioteca di Discipline
Umanistiche dell’Università di Bologna. Come ci si aspetta da una biblioteca
umanistica, gli studenti si riuniscono in questo luogo principalmente per un
solo motivo: le canne.
Ovviamente
si sta esagerando. Circolano anche altre droghe.
Tutto
ciò spinge la direzione dell’Università a porre, avanti all’ingresso della
biblioteca, una “limitazione della libertà degli studenti”, come direbbero quei
deficienti del CUA (Collettivo Universitario Autonomo, che voi potete
semplicemente ricordare come “le zecche”), i nostri protagonisti. E sì, in
questo momento mi sto molto moderando.
L’accesso,
ad oggi, è limitato agli studenti provvisti di badge dell’Università; tutti gli
altri potranno accedervi comunque, presentando un documento di riconoscimento
all’ingresso.
Qui non aggiungo le mie inutili opinioni fin troppo condizionate dalle emozioni
del momento per farvi riflettere un attimo sulla stupidità della reazione del
sopracitato Collettivo, il quale si dimostra, così, più interessato alla
libertà di spaccio che libera istruzione.
I
perché della disposizione dei famigerati tornelli all’ingresso dell’area,
insieme a varie altre informazioni, sono reperibili nel post su Facebook di
Emilia Garuti, studentessa di Lettere e responsabile legalità e sicurezza per
il PD dell’Emilia Romagna, la quale ha lavorato per 4 mesi presso la biblioteca
ed è stata testimone in prima persona delle oscenità avvenute in tale periodo.
In sintesi: gli studenti e i docenti non si sentivano più al sicuro in quel
luogo. Magari l’avete notato, ma quest’argomentazione ha molto più senso delle
motivazioni del CUA. Cercate di capire un attimo chi sono i buoni e chi i
cattivi…
Ovviamente,
il linciaggio mediatico ai danni della ragazza è stato immediato, dato che ai
membri del CUA, oltre a quella cultura che sostengono di difendere, mancano anche
gli attributi. La ragazza è stata ovviamente linciata. Cosa potevamo
aspettarci?
Ma
i nostri amici del CUA non si sottomettono alla decisione della dirigenza
“fascista” e iniziano una serie di proteste che costano alla biblioteca circa
50.000 euro di danni. Danni che le nostre care zecche, naturalmente,
accreditano ai poliziotti brutti e cattivi, le prime persone da cui vanno a
frignare se perdono un telefono o se gli rubano un portafogli.
Questo
perché sì, ci sono stati scontri tra le zecche (o i deficienti, che dir si
voglia) e la polizia, ed è stata anche fatta violenza da entrambe le parti. E
sfortunatamente nessuno ha preso la metà delle sprangate che meritava.
E
ricordatevi, sono ancora moderato.
Ma
parliamone un attimo seriamente: gli scontri in via Zamboni sono ancora in
corso.
Il
più disastroso si è verificato il 9 febbraio all’interno della biblioteca. I
danni ammontano nuovamente a 50.000 euro; due giovani sono finiti ai
domiciliari, avevano già dei precedenti. I tornelli all’ingresso sono stati
distrutti.
Ragionate
un secondo: possiamo davvero andare incontro alle necessità di un gruppo di
ragazzi che, in nome della libera istruzione, si barricano nella biblioteca e
la devastano quando ne vengono (giustamente) cacciati?
Ragazzi
che in tanti anni di autogestione non sono stati capaci di garantire la
sicurezza degli studenti, e che ora protestano per un falso motivo (cioè con
interessi, come detto sopra, palesemente diversi da quelli dichiarati),
linciando una ragazza per averli screditati testimoniando ciò che ha visto; ragazzi che aggrediscono la polizia fisicamente e verbalmente (con i soliti cori
anti-fascisti, dato che per loro tutti i poliziotti lo sono) durante proteste
violente iniziate proprio da loro?
Quali
sono queste necessità? Quali sono le loro vere priorità? L’istruzione o le
canne?
Onestamente,
non me la prendo se qualcuno di voi non è d’accordo con me. E’ naturale
prendere le distanze da una questione che non ci appartiene e lo accetto. Ma
nel caso in cui tu lettore dovessi essere, al contrario, a favore della causa
del CUA, fammi un fischio: non mi dispiace farmi una chiacchierata con te su
quanto tu sia deficientdi un'altra opinione. D’altronde, mi sto ancora
moderando eh.
Emanuele
D’Amico - VB
L'Angolo ottuso di Giovanni... e Renato 17/02/2017
Sanremo: scherzo epico
finito male (non per noi)
Avete
presente quando la vita sembra scorrere felice, finalmente la vostra esistenza
è gremita di mainagioie e tutto va per il verso giusto? Ahh che bella
sensazione. Già; peccato che la felicità sia un attimo. E non fai neanche in
tempo a realizzare l’idea che il fegato comincia a ribollire. Come i cani che
sentono il terremoto minuti prima, senti arrivare strane onde longitudinali da
ogni dove; poi ad un tratto, con uno scatto felino, prendi il telecomando,
accendi la tua tv, ti sintonizzi su Rai 1 e... delle bestie che si esibiscono;
è il Circo Orfei? No, è Sanremo.
Anniversario Mani Pulite
Tutto comincia
un quarto di secolo fa, il 17 febbraio 1992. Gli anni della “Milano da
bere”, degli anni ruggenti, dei socialisti rampanti che a Milano comandano e
impongono i loro sindaci sotto l’ala protettrice di Bettino Craxi, potente
membro del Caf (il patto del triumvirato Craxi, Forlani e Andreotti che ha il
potere in Italia). A Palazzo Marino il socialista Giampiero Borghini si è
appena avvicendato col socialista Paolo Pillitteri, cognato di Bettino.
10/02/17
Déjà Vù - Che palle 'sti anni 80'
Tra le notizie più “scottanti” (è proprio il caso di
dirlo) troviamo quella avvenuta la mattina del 09 febbraio. In Francia, a
Flamanville, una centrale nucleare ha fatto spaventare gli abitanti della
cittadina, che hanno udito una forte esplosione. Il rischio atomico è però stato
abilmente evitato, grazie agli operai della centrale che hanno spento in tempo
il reattore centrale. In tempo per cosa, fortunatamente, non lo sapremo mai.
Due (contate) considerazioni su Trump
E’ finalmente finito il primo quadrimestre. Per gli studenti
significa due cose: le interrogazioni di gennaio sono finite e da ora in poi i
voti iniziano a fare media.
Perché, tutto sommato, gli unici voti prima di Natale che sono
serviti davvero a qualcosa sono stati quelli delle elezioni americane: sono
passati tre mesi dal magico periodo in cui i grandi elettori americani hanno
avuto il dovere di decidere chi sarebbe stato il presidente degli Stati Uniti
d’America, valutando attentamente ogni carta in gioco, ogni possibile
conseguenza e rispettando il volere del popolo statunitense.
Svapo & Fumo
Negli
ultimi anni la cosiddetta "sigaretta elettronica" ha avuto un
particolare successo (soprattutto tra i giovani)
E' stata
creata principalmente con lo scopo di dare una valida alternativa all'uso
comune di tabacchi lavorati e per fornire le stesse percezioni sensoriali delle
comuni sigarette.
C'è stata,
purtroppo un po' di diffidenza iniziale nei confronti di questa nuova
'invenzione', sulla quale le persone sostengono provochi, nello stesso modo
delle sigarette tradizionali, il cancro ai polmoni, se non di più.
L'angolo (ottuso) di Giovanni - 10/02/2017
Eccoci di nuovo!! Ma quanto
tempo è passato, eh?!
Oh lettore di Schrodinger… A
dirla tutta, più rileggo il vecchio articolo e più ho un effetto Guttalax...
Ero giovane ed inesperto. Mi perdonerai? Beh, poco importa.
Previously
ti ho parlato delle basi della cultura “rock”, mooooolto in breve, moooooolto
male. L’importante è che, in quell’accozzaglia di caratteri in “Times New Roman
14” sia emerso ciò che io sono. Chiamala voglia di stare al centro dell’attenzione,
chiamalo disturbo ossessivo; io lo chiamo presentarmi.
News – Corteo Fonderie Pisano
Sono pronti a
tornare in piazza i residenti del quartiere Fratte gli aderenti al comitato
“Salute e Vita” e al “Presidio Permanente” per protestare contro la
riattivazione della produzione all'interno delle Fonderie Pisano.
Il giorno del ricordo
Il Giorno del
Ricordo si celebra oggi
10 febbraio nell'anniversario della firma del Trattato di pace con il quale
alla Jugoslavia furono assegnate l'Istria e gran parte della Venezia Giulia. E'
il giorno in cui si commemorano le vittime delle foibe, l'esodo dalle
loro terre di istriani, fiumani e dalmati dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Le foibe sono
cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. È in quelle
voragini dell'Istria che fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vivi e morti,
quasi diecimila italiani.
"Se questo è un uomo"
Il 27 gennaio ricorre il giorno della memoria, in
questa data nel 1945 l’armata rossa liberò il campo di Auschwitz e rimase
sconvolta da ciò che vide: esseri umani ridotti a scheletri, spogliati di
qualsiasi bene, stremati dalla fatica di un lavoro disumano. Ben presto i
soldati notarono che le persone portavano un codice tatuato sulla pelle, che
identificava queste ultime. Lentamente scoprirono quali orrori erano avvenuti
in quel luogo: le camere a gas, i cumuli di oggetti personali dei prigionieri spogliati
di qualsiasi bene, i forni crematori, i cumuli di cadaveri e così via.
La strana sensazione di non sentire più niente...
Non so quanti di voi abbiano mai sentito parlare delle “vasche di
deprivazione sensoriale”, bizzarre vasche create negli anni 50’ per scopi
militari non ben precisi. Ultimamente, esse cominciano ad essere utilizzate
nell’ambito della cosmesi e del benessere fisico, permettendo di limitare tutti
i sensi e facendo provare sensazioni davvero uniche!
Iscriviti a:
Post (Atom)