Il giorno 25 novembre 2016, alcuni alunni della
classe III B del Liceo Scientifico di Baronissi hanno partecipato ad una marcia
in commemorazione delle numerose vittime del femminicidio. La marcia ha avuto
inizio da Acquamela, dove si sono aggiunti anche dei ragazzi dell’Istituto
Tecnico, per poi proseguire lungo le strade principali di Baronissi.
Hanno partecipato anche alcuni membri delle
associazioni salernitane contro la violenza sulle donne, che hanno distribuito
a ciascun ragazzo dei palloncini rossi, colore del sangue, simbolo del
femminicidio. La prima tappa della marcia è stata il Parco della Rinascita
(avete presente i murales? Esatto, proprio lì!), dove il sindaco ha inaugurato
una panchina rossa, simbolo delle vittime, vicino alla quale è posta una targa.
Vedendo quella targa, ho capito che se aiutiamo
queste persone con piccoli gesti, esse si sentiranno meno sole, con la
consapevolezza di avere sempre qualcuno su cui contare e che non le
abbandonerà.
Il cammino è continuato in direzione del Municipio,
dove si sono esibiti alcuni ragazzi dell’Accademia dello Spettacolo di
Baronissi, che hanno intrattenuto il pubblico con un piccolo spettacolo
dedicato alle vittime innocenti di delitti di gelosia. Durante la
rappresentazione ho provato a calarmi nei panni delle donne coinvolte e ad
inquadrare la situazione, tant’è che mi sono commossa, ma per quanto ci
provassi, non sono riuscita a comprendere a fondo il dolore e la rabbia di chi
vive la violenza in prima persona.
Al termine dello spettacolo è stata cantata una
canzone che riassumeva perfettamente il tema della ricorrenza. Era una canzone
di protesta, come se si urlasse al mondo: “BASTA”, e si rinfacciasse tutto ciò
che le donne sfortunate subiscono. Donne sfortunate, che però continuano a
restare in silenzio per il troppo amare.
Al termine dell’esibizione, alcune ragazze hanno
letto dei bigliettini riportanti i pensieri di molti ragazzi sul tema della
manifestazione. Questo evento ha segnato la conclusione di una giornata
all’insegna della protesta contro i carnefici di vittime che non hanno colpa,
se non quella di aver condiviso parte della loro vita con delle persone
sbagliate.
Questa giornata è stata davvero importante e
significativa, perché per la prima volta si è detto “STOP” alla violenza e al
femminicidio, con l’augurio che questo messaggio non arrivi soltanto in questa
giornata, ma valga per tutti i giorni. Come donna ho il diritto e il dovere di
dire “BASTA”, di contribuire a mettere un punto a queste drammatiche vicende
che sembrano non avere fine.
Io sono convinta, o almeno spero, che tutto questo
un giorno finirà, e speriamo che questo giorno non sia troppo lontano…
Angela De Chiara – III B
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